Quella mattina si era alzata prestissimo per andare a Milano sapeva sarebbe stata una lunga giornata pesante, era già stata lì per lavoro, ma questa volta non era da sola con tanto piacere si era ritagliata quello spazio per poter passare quella giornata con sua sorella...e quindi fece alzare all'alba anche lei..
Colazione terribile in stazione e poi via partenza alla ricerca di nuovi oggetti per il negozio...e ne trovarono di belli tra una chiacchiera, un sorriso e i squilli del telefono per le chiamate dei figli abbandonati a casa al loro destino in una domenica di libertà con pranzo e cena pronti.
Tornando alla giornata alle 18.00 di nuovo in stazione per il ritorno carrozza 7 questa volta i posti erano vicini e lei lato finestrino.
Qualcosa mentre cercavano di arrivare alla loro carrozza la colpì e direi pesantemente e non era ne un finestrino aperto e oppure un trolley che cadeva dalla mensola.. no era lui non le capitava da tanto un incontro di sguardi così...e lei di sguardi ne sapeva assai...li sapeva riconoscere lei.
La carrozza dell'uomo era quella vicino alla macchina del caffè e quindi....caffè e caffè sguardi e sguardi, poi visto il ritardo di 50 minuti del treno si incontrarono tra le due carrozze a sgranchirsi le gambe tenute ferme sui sedili da troppe ore...si guardarono di nuovo curiosi, senza scambiare una parola lui aveva dei stivali neri con i lacci portati slacciati ed un aria molto Rock con i capelli biondi arruffati, lei da un po' non sapeva più riconoscere l'età di un uomo.
Intanto fuori il buio avvolgeva i paesaggi che il treno trascinava via, mentre Roma era sempre più vicina l'uomo dai stivali slacciati si allontanava.